Non ho mai potuto fare a meno di costruire cose. È un modo di conoscere me stesso e il mondo, un modo per non rimanere fermo. Da piccolo costruivo ripiani segreti per la mia scrivania, fortini e teatri con cuscini e coperte, facevo strani intrugli con detersivi, gel per capelli e dentifricio che avevano il magico potere di ravvivare i colori dei disegni. Usare le mani è sempre stato un modo per mettermi alla prova e trovare il mio posto nel mondo, per questo ho imparato anche a suonare diversi strumenti musicali, a sistemare lo scaldabagno di casa… e a costruire e muovere burattini e marionette.
Conosco il mondo attraverso le mani.
Vedere nascere qualcosa che prima non c’era credo sia uno dei più grandi piaceri della vita!
Per fortuna ho trovato il lavoro che fa per me, il Burattinaio: posso dare la vita ai burattini, attraverso le mie mani, animandoli, cucendone i vestiti, dipingendone i volti, scrivendo le loro storie, suonando le loro musiche e scolpendo le loro teste. Tutte le mie cose sono creazioni di un fiero burattinaio, ossia di due mani e una testa che raccontano, cantano, scrivono, suonano e vivono e mi piace pensare che addosso ad ogni mio oggetto rimanga attaccata, oltre alla vernice, anche un po’ di musica, qualche parola, un sentimento e una storia.